Dente intarsi

Un intarsio (riempimento) è un indiretto restauro costituito da una solida sostanza (come oro o porcellana) installata su una cavità in un dente e cementata in posizione. Per fare questo restauro, l’impressione di una preparata cavità viene presa utilizzando un elastico materiale. Esso viene inviato al odontotecnico che farà l’intarsio. La maggior parte degli inserti sono fatti in oro o di porcellana (colorati come i denti veri).

Intarsi sono alternative a otturazioni anche se sono molto più costosi di otturazioni in composito. Qual’è la migliore per voi sarà determinato dalla misura della riparazione, le vostre allergie a determinati materiali, dove si fa il riempimento, e dei costi.

Considerazioni per materiali diversi includono:

Otturazioni d’oro che sono chiamate intarsi in oro sono fatti in laboratorio e poi cementati in posizione. Intarsi in oro sono ben tollerati dai tessuti gengivali, e possono durare più di 20 anni. Per tali motivi, molti dentisti considerano l’oro il miglior materiale di riempimento. Tuttavia, è la scelta più costosa e richiede più visite (lampade fotopolimerizzazione).

Otturazioni di porcellana sono chiamate intarsi in porcellana o onlay. Essi sono ordinati e prodotti in laboratorio e poi legati al dente. Possono essere abbinati con il colore del dente e resistono colorazione. Un restauro porcellana generalmente copre gran parte del dente. Il loro costo è simile a oro.

Il vostro dentista vi consiglierà una corona (cap), se una carie o una frattura ha danneggiato gran parte del dente (contrangolo odontoiatrico).

Oil pulling, funziona o è una perdita di tempo?

Questa terapia orale è un tipo di medicina ayurvedica [un sistema indiano tradizionale] che risale 3000 anni fa, In pratica consuste nell’utilizzare circa 1 cucchiaio di olio tipicamente di cocco, sesamo o olio di girasole, da mettere in bocca per circa 20 minuti, compiendo una specie di energico risciacquo senza ovviamente ingerire tale olio.


A differenza di alcuni cosiddetti rimedi naturali, non è una pratica che si basa su pseudo-scienza o su concetti senza prove. Recenti studi infatti , dimostrano che l’olio aiuta contro gengiviti , placca e microrganismi che causano l’ alito cattivo . Ma la domanda che molti si pongono è come? La maggior parte dei microrganismi che popolano la bocca sono costituiti da una singola cellula”, le cellule sono coperte con un lipide o membrana, che è la “pelle” della cellula. Quando queste cellule vengono a contatto con l’olio, naturalmente vi aderiscono appiccicandosi, quindi posso essere poi espulse sputando fuori l’olio.

Consigli per chi vuole utilizzare l’oil pulling
Usare olio di cocco . Anche se è possibile ottenere gli stessi benefici contro i batteri con l’olio di sesamo o olio di girasole, olio di cocco ha il vantaggio di contenere acido laurico, che è ben noto per i suoi agenti anti-microbici, e ovviamente questo lo rende più efficace. Inoltre, un recente studio ha rilevato che l’olio di cocco può aiutare a prevenire la carie.
Iniziare con soli 5 minuti al giorno . Venti minuti di risciaquo sono tanti, e all’inizio può essere un buon motivo per abbandonare tale pratica. Tuttavia, 5 o 10 minuti comunque offrire qualche beneficio. Inoltre, non occorre sforzare troppo la mandibola, viene infatti consigliato di far passare l’olio tr ai denti compiendo movimenti delicati di risciacquo senza forza o creare stress per la muscolatura.
Non ingoiare . E’ importante per chi pratica questo “rimedio naturale” non ingerire l’olio. Se non si riesce a tollerarlo meglio smettere e riprendere dopo piccole pause. Inoltre, non buttare l’olio nel lavandino, perchè potrebbe seriamente intasare i tubi. Basta gettare l’olio usato nel cestino (strumenti dentista).

Non sostituire la normale igiene orale
Utilizzare questo rimedio naturale non deve essere un alibi per saltare spazzolino e filo interdentale . Questa procedura non dovrebbe mai sostituire le visite odontoiatriche di routine e la cura orale tradizionale. Questo trattamento non produce miracoli, ma è una grande terapia supplementare. “
Olio di cocco e di girasole non sono gli unici oli con benefici per la salute dentale. Per gengive infiammate, strofinare un po’ di olio arricchito con vitamina E, direttamente sulla superficie gengivale (ne esistono di molti tipi e varie marche, non ci sentiamo di nominarne nessuno in particolare). E’ ricco di antiossidanti, di facile assorbimento, e aiuta a rigenerare il tessuto gengivale sano.

Dentizione bambini: come avviene.

La dentizione dei bambini dura due anni.

L’eruzione dei denti da latte, in totale 20, comincia verso i 6-8 mesi e si conclude intorno ai 30 mesi; non si tratta però di date fisse e non di rado il primo dentino spunta al compimento del primo anno e l’ultimo verso i 3 anni di età.

Quando spuntano i dentini, i bambini provano fastidio o dolore?

È opinione comune che, ogni qualvolta sta per spuntare un dentino, il bambino provi dolore, ma in base alle evidenze scientifiche, l’eruzione di un dente non provoca dolore, però il bebè potrebbe essere infastidito dalla ‘novità’ che percepisce all’interno della sua bocca.

In particolare i più fastidiosi potrebbero essere i primi incisivi e i molari: gli incisivi perché si tratta di un’esperienza mai provata prima; i molari perché sono i più grossi.

Che cosa si può fare per alleviare il fastidio?

Si possono dare ai bambini i massaggia-gengive. Si tratta di giocattoli in gomma ruvida contenenti liquido refrigerante da tenere in frigo o freezer e dare al bambino da ‘mordicchiare’: l’effetto anestetico del freddo, unito al massaggio esercitato dalla superficie ruvida, aiutano a ‘distrarre’ il bambino dalla sensazione fastidiosa.

Le coccole sono forse il rimedio più efficace: un po’ di coccole e magari un massaggino alle gengive con il dito della mamma danno al piccolo la benefica sensazione di essere accudito e consolato (Modelli denti).

E se il bambino si sveglia di notte?

Difficile che il bebè si svegli apposta perché ha dolore ai denti: più facile che, se si sveglia per altri motivi, abbia difficoltà a riaddormentarsi proprio perché avverte tensione alle gengive. In tal caso non c’è niente di meglio che rassicurarlo standogli accanto finché non si riaddormenta.

Febbre e diarrea: è colpa dei denti?

Pare che non ci sia alcuna correlazione dimostrata scientificamente tra febbre/diarrea e l’eruzione dei denti: è vero però che la crescita dei dentini può coincidere col periodo in cui il bambino viene per la prima volta a contatto con certe infezioni, che possono manifestarsi proprio con questi disturbi (riunito dentisti).