Estrazione dei denti del giudizio inferiori: possibili conseguenze

Estrazione dei denti del giudizio inferiori: possibili conseguenze

Vorrei gentilmente chiedere (in materia ho zero conoscenze) se è mai accaduto che dopo l’estrazione di un dente del giudizio inferiore possa verificarsi una setticemia o una brutta infezione, addirittura pericolosa.

La maggior parte delle risposte che do in questa rubrica discendono da una lunga e diretta esperienza sul campo. In questo caso invece, per fortuna, non posso citare alcuna esperienza in merito mentre debbo risponderle riportandole la letteratura scientifica che afferma come, in rari casi, sia possibile che in occasione di estrazioni dei denti del giudizio inferiori, senza adeguata copertura antibiotica, possano evidenziarsi i gravi effetti che Lei ha descritto. Aggiungo che scrivere “in occasione” e non “in conseguenza” non sia casuale perché è l’infezione dell’osso circostante il dente del giudizio a determinare l’evento, non tanto l’estrazione. Se ne impara che non bisogna mai sottovalutare sia i denti del giudizio sia la terapia antibiotica che deve essere assunta per tutto il periodo prescritto (Lampada scialitica odontoiatrico).

Denti da latte insieme a quelli permanenti

Fin da bambina a mia figlia spuntavano i denti permanenti prima ancora che cadessero quelli da latte, così che aveva quasi un doppio strato di denti. Poi col tempo sono caduti quelli da latte e ora a 16 anni è ancora rimasto un molare da latte dietro a quello nuovo. Non le da fastidio, non ha nessun problema: è da estrarre? Cadrà da solo?

Ci vorrebbe la sfera di cristallo per darle una risposta utile, o almeno sensata, senza effettuare una visita. Diciamo che, di massima, la presenza di denti aberranti porta a lesioni di tipo parodontale anche se, apparentemente, non danno fastidio, e che quindi vadano estratti; nel suo caso certamente la situazione va comunque valutata da punto di vista radiografico (air prophy jet).

Ricerca odontoiatrica /carie radicolare

Negli adulti l’incidenza della carie sembra essere sempre più alta. Una problematica che gli odontoiatri stanno tenendo sotto controllo.

La carie per i costi individuali e sociali, incide sul progresso, e preoccupa le autorità sanitarie nazionali e internazionali.

La localizzazione delle lesioni cariose nelle popolazioni adulte dell’età sopra menzionata è, frequentemente, sulle superfici radicolari; spesso con un interessamento dello spazio tra dente e gengiva.

Intercettare questi processi cariosi è talvolta difficile; la rapidità dell’evoluzione porta, nei casi più fausti, allo sviluppo di una lesione che coinvolge la polpa dentale, mentre nei casi più critici può determinare anche la frattura dell’elemento dentale (termoformatrice odontotecnico).

La patologia cariosa ha attirato l’attenzione di alcuni ricercatori irlandesi (Risk indicators associated with root caries in independently living older adults, Martina Hayes et al, Journal of Dentistry, 8-14, Agosto 2016) che hanno voluto determinare i fattori di rischio maggiormente associati allo sviluppo di carie della radice dentale.

Uno studio condotto su 334 adulti di età media vicina ai settant’anni si sono verificati: il numero di carie radicolari presenti, l’indice di placca, il flusso salivare, i denti con precedenti lesioni cariose già restaurate e le superfici radicolari esposte.

Risulta rilevante la carie presente negli adulti sottoposti al test (valore mediano 3,13 per soggetto), mentre tra i fattori di rischio, la precedente esperienza di carie e l’esposizione delle superfici radicolari, hanno ovviamente occupato un posto di rilievo.

Il fattore determinante della prevalenza della carie è stato quello della xerostomia, derivante in particolar modo all’uso di farmaci negli adulti.

La scarsa salivazione, in aggiunta ad un controllo della placca batterica latente, favorisce l’insorgenza negli adulti delle carie dentale.

A causa anche dei ritrattamenti gengivali e quindi di maggior rischio carie, fanno si che i livelli di prevenzione pongono l’odontostomatologo a intraprendere quando lo ritiene opportuno il mantenimento della salute dento-parodontale nei pazienti over 60 (UDS-K Ablatore ultrasuoni).

Le Cause Della Malocclusione

Sono multifattoriali, cioè prevedono un insieme di fattori che contribuiscono in maniera sinergica a provocare il problema. Si ha spesso una componente ereditaria, soprattutto per le caratteristiche scheletriche facciali, ma i fattori ambientali: abitudini viziate (succhiamento del dito o uso del ciuccio oltre i 2 anni d’età, respirazione orale, interposizione della lingua durante la deglutizione, uso prolungato del biberon), o altre patologie (bruxismo, traumi, perdita di denti con alterazione della funzione masticatoria, tumori, etc.) sono i maggiori responsabili del problema.

Quali sono i sintomi della malocclusione?

La malocclusione può dare diversi sintomi, alcuni limitati al distretto orale o facciale altri possono coinvolgere la colonna vertebrale.

Vediamo quali sono i principali:

  • Difficoltà alla normale funzione masticatoria e fonetica;
  • Aumento del rischio di carie, parodontopatie e alterazioni a carico dell’articolazione temporomandibolare con: acufeni, vertigini o otalgie;
  • Asimmetria del viso;
  • Tendenza alla respirazione orale;
  • Ripercussioni alla colonna vertebrale, mal di schiena, cefalee da tensione muscolare, etc.

Malocclusione E Postura

È un campo un po’ controverso, ma è indubbia la correlazione tra l’occlusione e la postura grazie alle “catene cinematiche” ovvero ai vari fasci muscolari che collegano i vari distretti. Ad esempio, una contrattura ai muscoli nucali può portare ad una cefalea muscolo tensiva in regione temporale o frontale.

Una scorretta chiusura può portare ad una disfunzione cranio cervico mandibolare con le seguenti manifestazioni: mal di testa, acufeni, scorretta postura della colonna vertebrale, incoordinazione condilo meniscale all’articolazione temporomandibolare, presenza di click o lock, dolore, etc. Pertanto al fine di scongiurare tale evenienza è importante cercare di correggere il problema (macchina termoformatrice).

Malocclusione: Conseguenze

Non avere una corretta chiusura dei denti, come detto prima, può portare a diversi problemi, come già accennati.

Nel morso profondo la chiusura è molto serrata, i movimenti di lateralità durante la masticazione sono limitati, necessita di uno sblocco onde evitare problemi articolari o eccessivo traumatismo agli elementi dentari. La muscolatura masticatoria spesso si presenta ipertonica.

In presenza di morso aperto il danno non è solo funzionale ma anche estetico, in base all’entità dell’apertura anteriore, spesso è associato ad una contrattura dell’arcata superiore con relativo morso crociato. Si hanno problemi fonetici e la tendenza ad interporre la lingua durante la deglutizione che accentua il problema e ne complica la risoluzione.

Il Morso crociato o inverso è indice di un iposviluppo dell’arcata superiore, spesso presente nei respiratori orali o nei soggetti di terza classe scheletrica. Si ha una limitazione della funzione masticatoria e danno estetico, soprattutto nell’anteriore (Distillatore d’acqua).

L’apparecchio fisso ortodontico: a cosa serve?

Il trattamento ortodontico complessivo, attualmente, viene effettuato con apparecchio fisso che prevede l’applicazione su tutti i denti dei bracket (attacchi che vengono posizionati sulla superficie del dente) che hanno delle informazione da trasmettere, tramite dei fili metallici dedicati, ai denti in modo da poterli muovere secondo delle direzioni prestabilite e conosciute dall’ortodontista per poter raggiungere la posizione ideale a fine trattamento.

Allineare i denti e portarli nella loro posizione ideale è fondamentale sia dal punto di vista estetico che fisiologico; una buona occlusione è importante per la masticazione, la fonazione e la deglutizione; inoltre la malocclusione può determinare disordini all’articolazione temporo-mandibolare. I denti storti per alcuni possono costituire un grave disagio che si ripercuote sulla vita relazionale.

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Spesso gli apparecchi ortodontici fissi vengono usati in una seconda fase,  dopo l’ apparecchio mobile per definire, perfezionare e portare a termine il trattamento ortodontico. Essendo formato da brackets (attacchi), fili metallici, tubi o bande sui molari, elastici, l’apparecchio ortodontico fisso complica le normali manovre di igiene orale, aumentando la difficoltà a rimuovere la placca batterica e rendendo complicato l’uso del filo interdentale. È consigliato quindi l’uso di spazzolini specifici durante il trattamento ortodontico e l’uso dell’idropulsore che tramite il getto d’acqua riesce a togliere buona parte dei residui di cibo e infine è raccomandato l’uso di collutori per migliorare l’igiene orale.

Durante il trattamento ortodontico fisso l’ortodontista consiglia di evitare cibi duri e impegnativi da masticare, cibi gommosi e zuccherati, caramelle e gomme americane, masticare matite o oggetti simili.

Durante i primi 3-4 giorni in seguito all’applicazione dell’apparecchio fisso e ogni qual volta saranno cambiati i fili il paziente potrebbe avvertire fastidio oppure alcuni denti possono essere sensibili alla pressione; tutto ciò è normale ed è dovuto alla tensione che farà il filo sui denti per permettere gli spostamenti, il fastidio si risolverà comunque nel giro di 4-5 giorni.

Apparecchi Ortodontici Fissi Con Attacchi In Ceramica

Uno degli svantaggi principali degli apparecchi ortodontici fissi con attacchi metallici è il loro inestetismo. Con il passare degli anni si è cercato di trovare delle soluzioni per superare questo problema. Inizialmente erano stati creati degli attacchi e dei fili rivestiti in plastica, ma essi non erano adatti all’ambiente orale poiché si alteravano e cambiavano colore. Oggi con gli attacchi in ceramica si sono superati sia i difetti meccanici degli attacchi in plastica e nello stesso tempo anche i difetti estetici degli attacchi in metallo.

Apparecchio Fisso Interno O Apparecchio Ortodontico Linguale

L’ortodonzia linguale è una tecnica ortodontica che cerca di superare lo svantaggio estetico dell’ortodonzia fissa classica; in essa infatti, gli attacchi ortodontici vengono inseriti sul lato interno del dente, rivolti cioè verso la lingua, da qui il nome di ortodonzia linguale. Inizialmente i pazienti possono avere fastidi, difficoltà nella deglutizione, fonazione e disturbi alla lingua, ma in pochi giorni il paziente si abitua facilmente a convivere con questo tipo di apparecchio. Lo svantaggio principale di questo trattamento è che non sempre è compatibile e applicabile ai vari casi clinici (Apparecchio ortodontico).

L’Ortodonzia Invisibile E L’Apparecchio Trasparente

L’apparecchio ortodontico invisibile è formato da sottili mascherine in polimero trasparente con cui si possono allineare i denti senza danneggiare l’estetica e il sorriso del paziente. Tramite una serie di mascherine, che dovranno essere indossate dal paziente 24 ore su 24, sarà possibile ottenere spostamenti dentali seguendo una sequenza precisa e stabilita dal computer, per giungere ad una occlusione finale programmata.

Anche in questo caso, come per l’ortodonzia linguale, vi sono però dei casi clinici che non possono essere trattati con questo tipo di apparecchiatura ortodontica.

L’Apparecchio Mobile

Gli apparecchi mobili ortodontici presentano rispetto ai fissi dei vantaggi, cioè possono essere rimossi dal paziente in determinate occasioni per evitare il disagio estetico, vengono costruite in laboratorio riducendo i tempi di lavoro dell’ortodontista nella bocca del paziente e infine permettono di guidare la crescita delle basi ossee in maniera più efficace rispetto agli apparecchi fissi.

Anche essi però presentano degli svantaggi, ad esempio la loro azione è affidata totalmente alla collaborazione del paziente, e inoltre non possono essere effettuati determinati spostamenti dentari che è possibile effettuare solo con gli apparecchi fissi.

In conclusione si può affermare che gli apparecchi rimovibili possono essere usati con successo nella prima fase del trattamento, ma esso dovrà essere completato e perfezionato dagli app (Modelli denti).